C'era una volta. Orlando Zapata Tamayo era un prigioniero di coscienza. Era in carcere dal 2003, arrestato dalla polizia politica cubana nelle retate di primavera contro il gruppo dei 75. Stava male Orlando Zapata Tamayo, non mangiava ed era pure negro. Nella Cuba dei Castro certe cose non si perdonano. Pochi minuti fa, in quella sconfinata agenzia di stampa collettiva che è Twitter è arrivato questo messaggio, firmato Yoani Sánchez: "Elizardo Sanchez me confirma la muerte de Orlando Zapata Tamayo. Esto no se puede quedar asi!". Sì che può, scommettiamo.
No hay comentarios:
Publicar un comentario