23 feb 2003

Profezia. «La trasformazione più sottile di New York è qualcosa di cui nessuno parla mai, ma a cui tutti quanti pensano. La città, per la prima volta nella sua storia, è distruttibile. Una singola flotta aerea non più grande di uno stormo di oche può mettere rapidamente fine alla fantasia di quest’isola, bruciare le torri, frantumare i ponti, trasformare le metropolitane in camere a gas, cremare milioni di persone. L’intuizione della sua natura mortale è insita nella New York di oggi: è nel rumore dei jet che ci sorvolano, è nelle testate listate a lutto dell’ultima edizione straordinaria».
«Nella mente di un qualunque perverso sognatore che voglia lanciare l’attacco, New York deve esercitare un fascino costante, irresistibile». E. B. White, giornalista e scrittore del novecento americano, affidava queste parole nel 1949 ad un piccolo saggio sulle trasformazioni urbanistiche e di stili di vita in atto nella Grande Mela. Letto oggi fa una certa impressione.
Qui il sito del New Yorker cui White mandava le sue corrispondenze.
1972. E' un anno che ci è caro. E' la poesia di un autore che ci è caro. E' quel che vedrete.