La fame vera. Spiace che Emma Bonino e i radicali si lascino andare ancora una volta a scimmiottamenti di azioni di protesta degne di miglior causa. Mentre loro proclamano l'ennesimo sciopero della fame e della sete per un presunto oscuramento da campagna elettorale, a Cuba c'è chi per fame è morto davvero in una prigione del gulag castrista. Oggi il cadavere di Orlando Zapata Tamayo è stato trasferito nella casa di famiglia dove le visite si moltiplicano, a dispetto degli ostacoli frapposti dalle autorità che lo hanno ammazzato. Non ci sono parole per descrivere il livello di abominio cui il comunismo caraibico e famigliare dei Castro è giunto. Se volete seguire gli avvenimenti in (quasi) diretta consiglio i twitter di Yoani Sánchez e di Zoe Valdés (ma ce ne sono molti altri se aprite i link). Non cambierà nulla, nemmeno stavolta. Ma "Castro assassini" almeno risuonerà mille volte in centoquaranta caratteri.
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