Fuori tempo. Quando, anni fa, una sparuta minoranza di bloggers e giornalisti denunciava l'immobilismo della vecchia Europa in un momento in cui occorreva invece posizionarsi e decidere, il meglio che poteva capitare era essere considerati a libro paga della CIA o etichettati come rappresentanti di chissà quale cospirazione neocon volta ad estendere l'influenza dell'impero americano sul globo terrestre. Pur sforzandomi, non riesco a ricordare all'epoca elogi del modello Clint Eastwood nelle colonne dei gramellini di turno, gli stessi che solo oggi si accorgono, pensa un po', che l'Europa viaggia con una marcia in meno. Ho perfino l'impressione, ma si sa che la memoria gioca a volte brutti scherzi, che la caratteristica distintiva dell'intelligentsia del tempo non fosse precisamente il filo-atlantismo. Cambiare idea è da saggi, si usa dire. Vero, basterebbe l'onestà intellettuale di riconoscerlo. Scommetto invece che, se interpellati, i gramellini rivendicherebbero una coerenza di fondo che solo la proverbiale disattenzione dei lettori ha impedito loro di cogliere. E' del tutto improbabile, comunque, che qualcuno abbia voglia di rilevare pubblicamente la contraddizione. Ci sono solo due modi per aver sempre ragione nella vita: non pronunciarsi mai su niente o pontificare da sinistra. Molti scelgono il secondo.
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