Vi vogliono cadaveri. Suicidarsi per fame a Cuba è un gesto senza senso. Mi dispiace per chi si toglie la vita pensando di ricavarne qualcosa per quelli che restano, ma non è un atto eroico. Perché è inutile. Un simile sacrificio potrebbe valere (forse) la pena se riuscisse ad incrinare le certezze del potere e se il mondo avesse occhi per guardare. Ma la dittatura cubana è una bestia feroce, e i suoi agnellini li vuole già disossati per il banchetto. Perché togliere ai Castro la responsabilità di premere il grilletto? Perché consegnarsi ai propri carnefici senza lottare? Il mondo poi è troppo impegnato a lodare le riforme del fratello n. 2 e a piangere per i terroristi di Guantanamo, per occuparsi di quel che succede nel resto dell'isola, dove le carceri vere si svuotano a colpi di arresti cardiaci e polmoniti. Suicidarsi per fame è il delirio estremo della rassegnazione, è la bandiera bianca della resa, è la vittoria degli squadroni della morte del socialismo reale tropicale. Vi vogliono cadaveri, brindano sulle vostre tombe, ci vuole tanto a capirlo?
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