12 dic 2011

Progressi(sticazzi). Quest'anno Christian Rocca ha smesso di fare il giornalista per diventare l'amico di tutti. Di tutti quelli che gli interessano, che frequentano le compagnie giuste, che si fanno l'aperitivo. Ha inventato anche la classifica dei direttori per far vedere che è del giro, una delle marchette più ridicole mai apparse in rete. Prima di questa, sul "formidabile" libro di Gianni Riotta, siciliano, direttore nato e ovviamente amico suo. Una volta Rocca descriveva l'America come nessuno. Oggi descrive solo se stesso.
Quest'anno Francesco Costa ha smesso di essere un giovane blogger dal potenziale brillante per mettersi al servizio del giornalismo da bere di Luca Sofri. Poi uno dice le cattive compagnie: prima Concita, poi Peter Pan. Farà certamente carriera, è siciliano anche lui a e sa scegliersi gli amici. Una volta era una persona disponibile, oggi ha imparato dal suo direttore a ignorare le critiche e a parlare solo con chi gli conviene. Un Rocca in sedicesimo, però ha cominciato prima.
Quest'anno Giovanni Fontana è andato a studiare a Londra. Dall'immersione è uscito convinto che la sinistra del XX secolo sia stata liberale, proprio come Rocca e Costa. Lo so, è incredibile, eppure. Da buon leninista da caverna qual è, nonostante il trucco, in questi dodici mesi è riuscito a scrivere tra le altre cose che uccidere un colono ebreo non è reato, che i gay andrebbero obbligati a dichiararsi e che Che Guevara non dovrebbe mai smettere di ispirare i giovani di sinistra, in quanto progressista, internazionalista e guerrafondaio. Totalitario no, che la sinistra è liberale una cifra.
Meno male che finisce l'anno.

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