L'insostenibile leggerezza dell'essere di sinistra. La democrazia è un sistema decente che, quando si annoia, gioca brutti scherzi. Uno dei più eclatanti e meno divertenti è stato, a mio parere, lo zapaterismo. La Spagna l'ha pagato caro, con un salto all'indietro di vent'anni, anche se ne sono passati soltanto otto. Oggi che questa tappa si chiude con il trionfale ritorno al potere dei popolari (più per demeriti altrui che per meriti propri), ripropongo l'articolo che scrissi per la rivista Ideazione nel 2005, quando Zapatero era visto dalla stragrande maggioranza dei commentatori e delle opinioni pubbliche come il sol dell'avvenire e la critica nei suoi confronti si considerava automaticamente un atto reazionario. Iniziava così:
Questa è la cronaca di un disastro annunciato. È la storia di un’involuzione, di un ripiegamento su se stessi, di una fuga dalla realtà camuffata da progresso, la sintesi e la proiezione della crisi di un continente. È il caso spagnolo dentro il dossier Europa.Adesso tornate pure a leggere Il Post.
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