Soddesinistracosì. Riporto due stralci di conversazione tra il sottoscritto e Christian Rocca su sinistra e liberalismo (e-mail giugno e luglio). La mia opinione è che da tempo Rocca abbia finito per credere alle proprie provocazioni fino a perdersi nel paradosso. Ribadisco che per me lui è stato di gran lunga il migliore nel descrivere l'America post-11 settembre. Ma l'anticonformismo bisogna saperlo maneggiare, se no si trasforma nel suo contrario. Comunque, giudichi chi legge. Sono sicuro che il mio interlocutore non avrà da ridire, visto che non c'è nulla di personale in questo dialogo.
14/06
E.R. Certo, Christian, che per scrivere cose come "la sinistra fa la sinistra, promotrice della libertà e della democrazia nel mondo", bisogna proprio far finta che il XX secolo non sia mai esistito. A meno che tu non parli solo del secolo americano, e anche lì ci sarebbe molto da discutere.
Io capisco l'intento provocatorio ma davvero non mi risulta che la sinistra novecentesca sia stata promotrice dei valori liberali. Almeno non nel mondo reale. Tanto è vero che abbiamo salutato Blair come un'eccezione nel panorama del socialismo europeo.
C.R. Wilson, Fdr, Kennedy, Clinton e in Europa Blair mi sembrano sufficienti.
E.R. Beh, se li compari con la massa filo-totalitaria direi proprio di no.
C.R. No? Chi ha vinto?
E.R. Di sicuro non ha vinto la sinistra, comunque tu la intenda.
C.R. Nel 900 ha vinto la sinistra, la sinistra liberal, il welfare state, Keynes. In America e in Europa. Sconfiggendo il nazifascismo e il comunismo, l'isolazionismo e il colonialismo.
E.R. Ha vinto la democrazia liberale, a sinistra c'erano le democrazie popolari.
Quando Kennedy parlava a Berlino, la sinistra europea stava con Mosca mica con lui.
La sinistra era (è) socialista, che c'entrano democrazia e libertà?
Quando Blair ha fatto lo strappo lo ha fatto sposando i valori liberaldemocratici e in cesura con la tradizione della sinistra novecentesca. Tanto è vero che da sinistra lo hanno sempre considerato un traditore.
Keynes ha sconfitto il nazifascismo e il comunismo? E' uno scherzo, vero?
C.R. Non scherzo. Togliti i paraocchi. Il liberale Keynes e il keynesismo hanno contrastato e sconfitto il comunismo e la sua diffusione nel mondo occidentale. Studia FDR. Studia Truman (cos'è il piano Marshall, secondo te?). Togliti i paraocchi.
E.R. Il "liberale" Keynes? La discussione si fa surreale.
Mi pare che a forza di ripeterle tu abbia finito per credere alle tue stesse provocazioni.
Poi c'è questo tipico vezzo leftist, tutto quel che ci piace diventa automaticamente di sinistra. Anche se non c'entra nulla, come il liberalismo. Anche se la realtà è andata in senso diametralmente opposto.
Ti leggo e non ci credo, che vuoi che ti dica.
C.R. Già, Keynes era marxista.
E.R. No, era sodale di Adam Smith. Che ovviamente era di sinistra pure lui, no?
Non c'è bisogno di essere marxisti per non essere liberali, dovresti saperlo, perché ne hai scritto un sacco in questi anni.
C.R. Salutami Glenn Beck.
E.R. Vedo che hai chiuso con una sciocchezza, coerente con la sciocchezza iniziale. Contento tu.
22/07
E.R. Ti sei dimenticato di aggiungere che, ovviamente, L'uomo dimenticato è un libro di sinistra... ça va sans dire. Come la doccia e il soufflé di patate.
C.R. Battuta scema. Ma Giavazzi e Alesina ti darebbero torto. Siamo nel 2011 e non hai ancora capito la differenza tra sinistra e socialismo.
E.R. Guarda che non sono io a non averla capita. La sinistra europea tutta non l'ha capita.
Il mondo non finisce a New York. E la sinistra nemmeno, purtroppo. Ma tu vedi solo quello, mi sembra.
C.R. Blair era a New York? E Havel? E gli intellettuali francesi? E i repubblicani italiani? E i radicali di un tempo? E Saragat? E Salvemini? E i fratelli Rosselli? E ci metto pure Craxi. Tutti a New York?
E.R. Sono le eccezioni, non la regola. Tu le fai assurgere a regola per dimostrare una tesi tutta tua.
Perché in fondo, e questo l'ho sempre pensato anche quando eri il mio giornalista di riferimento, anche tu come i tuoi amici progre pensi che dirsi di sinistra faccia fine e non impegni.
Tu hai idee giuste e condivisibili ma non sono idee di sinistra. Sono idee liberali. Stop.
Però sembri pensare che per dare legittimità a quelle idee, per farle accettare, tu debba necessariamente definirle di sinistra. E cadi nel conformismo, o nel sofrismo, che è la stessa cosa. O nella confusione. Perché se FDR era di sinistra e per l'intervento pubblico, non possono essere di sinistra anche i liberali che criticano lui e il suo intervento pubblico.
Ma soprattutto non puoi far diventare di sinistra tutto quello che ti piace. E' troppo facile così.
C.R. Il liberalismo non è destra e non è conservatorismo. E' l'opposto del conservatorismo. Così come è l'opposto del socialismo. Non sai niente di FDR, credimi.
Tralascio le scaramucce finali.
Mi piacerebbe proprio sapere cosa ne pensano i miei ex compagni di merende di TocqueVille.
Scriveranno per dire che ho ragione io, faranno finta di niente, o prevarrà il Rocca non si tocca e accetteranno zitti zitti che il liberalismo è di sinistra e perfino (e questa fa proprio senso) che la sinistra ha vinto nel '900? Dai, tiratele fuori per una volta.
14/06
E.R. Certo, Christian, che per scrivere cose come "la sinistra fa la sinistra, promotrice della libertà e della democrazia nel mondo", bisogna proprio far finta che il XX secolo non sia mai esistito. A meno che tu non parli solo del secolo americano, e anche lì ci sarebbe molto da discutere.
Io capisco l'intento provocatorio ma davvero non mi risulta che la sinistra novecentesca sia stata promotrice dei valori liberali. Almeno non nel mondo reale. Tanto è vero che abbiamo salutato Blair come un'eccezione nel panorama del socialismo europeo.
C.R. Wilson, Fdr, Kennedy, Clinton e in Europa Blair mi sembrano sufficienti.
E.R. Beh, se li compari con la massa filo-totalitaria direi proprio di no.
C.R. No? Chi ha vinto?
E.R. Di sicuro non ha vinto la sinistra, comunque tu la intenda.
C.R. Nel 900 ha vinto la sinistra, la sinistra liberal, il welfare state, Keynes. In America e in Europa. Sconfiggendo il nazifascismo e il comunismo, l'isolazionismo e il colonialismo.
E.R. Ha vinto la democrazia liberale, a sinistra c'erano le democrazie popolari.
Quando Kennedy parlava a Berlino, la sinistra europea stava con Mosca mica con lui.
La sinistra era (è) socialista, che c'entrano democrazia e libertà?
Quando Blair ha fatto lo strappo lo ha fatto sposando i valori liberaldemocratici e in cesura con la tradizione della sinistra novecentesca. Tanto è vero che da sinistra lo hanno sempre considerato un traditore.
Keynes ha sconfitto il nazifascismo e il comunismo? E' uno scherzo, vero?
C.R. Non scherzo. Togliti i paraocchi. Il liberale Keynes e il keynesismo hanno contrastato e sconfitto il comunismo e la sua diffusione nel mondo occidentale. Studia FDR. Studia Truman (cos'è il piano Marshall, secondo te?). Togliti i paraocchi.
E.R. Il "liberale" Keynes? La discussione si fa surreale.
Mi pare che a forza di ripeterle tu abbia finito per credere alle tue stesse provocazioni.
Poi c'è questo tipico vezzo leftist, tutto quel che ci piace diventa automaticamente di sinistra. Anche se non c'entra nulla, come il liberalismo. Anche se la realtà è andata in senso diametralmente opposto.
Ti leggo e non ci credo, che vuoi che ti dica.
C.R. Già, Keynes era marxista.
E.R. No, era sodale di Adam Smith. Che ovviamente era di sinistra pure lui, no?
Non c'è bisogno di essere marxisti per non essere liberali, dovresti saperlo, perché ne hai scritto un sacco in questi anni.
C.R. Salutami Glenn Beck.
E.R. Vedo che hai chiuso con una sciocchezza, coerente con la sciocchezza iniziale. Contento tu.
22/07
E.R. Ti sei dimenticato di aggiungere che, ovviamente, L'uomo dimenticato è un libro di sinistra... ça va sans dire. Come la doccia e il soufflé di patate.
C.R. Battuta scema. Ma Giavazzi e Alesina ti darebbero torto. Siamo nel 2011 e non hai ancora capito la differenza tra sinistra e socialismo.
E.R. Guarda che non sono io a non averla capita. La sinistra europea tutta non l'ha capita.
Il mondo non finisce a New York. E la sinistra nemmeno, purtroppo. Ma tu vedi solo quello, mi sembra.
C.R. Blair era a New York? E Havel? E gli intellettuali francesi? E i repubblicani italiani? E i radicali di un tempo? E Saragat? E Salvemini? E i fratelli Rosselli? E ci metto pure Craxi. Tutti a New York?
E.R. Sono le eccezioni, non la regola. Tu le fai assurgere a regola per dimostrare una tesi tutta tua.
Perché in fondo, e questo l'ho sempre pensato anche quando eri il mio giornalista di riferimento, anche tu come i tuoi amici progre pensi che dirsi di sinistra faccia fine e non impegni.
Tu hai idee giuste e condivisibili ma non sono idee di sinistra. Sono idee liberali. Stop.
Però sembri pensare che per dare legittimità a quelle idee, per farle accettare, tu debba necessariamente definirle di sinistra. E cadi nel conformismo, o nel sofrismo, che è la stessa cosa. O nella confusione. Perché se FDR era di sinistra e per l'intervento pubblico, non possono essere di sinistra anche i liberali che criticano lui e il suo intervento pubblico.
Ma soprattutto non puoi far diventare di sinistra tutto quello che ti piace. E' troppo facile così.
C.R. Il liberalismo non è destra e non è conservatorismo. E' l'opposto del conservatorismo. Così come è l'opposto del socialismo. Non sai niente di FDR, credimi.
Tralascio le scaramucce finali.
Mi piacerebbe proprio sapere cosa ne pensano i miei ex compagni di merende di TocqueVille.
Scriveranno per dire che ho ragione io, faranno finta di niente, o prevarrà il Rocca non si tocca e accetteranno zitti zitti che il liberalismo è di sinistra e perfino (e questa fa proprio senso) che la sinistra ha vinto nel '900? Dai, tiratele fuori per una volta.
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