Pro memoria per il futuro. Ci troviamo in una fase in cui l’informazione schierata contro la guerra - vale a dire la stragrande maggioranza in Europa con bloggers pacifisti al seguito con body-counters o senza
- si manifesta secondo queste due tendenze: da una parte un
catastrofismo a tratti grottesco secondo il quale per gli alleati - o invasori
come molti preferiscono chiamarli - tutto sta andando male, i piani
sono clamorosamente sbagliati, gli strateghi americani sono in balia
dell’astuto e indomabile nemico; dall’altra una fiducia pressochè
acritica nei confronti di qualunque comunicato provenga dalla propaganda
del regime di Saddam accompagnata da una diffidenza quasi assoluta
verso le informazioni che fornisce la controparte alleata. La prima
tendenza sa molto di segreta e inconfessabile speranza. La seconda di
stolta e rivelatrice malafede. Nulla di serio in ogni caso.
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