Quando eravamo giovani.
Venticinque anni dopo, l'occidente politicamente corretto preferisce parlare semplicemente di riunificazione di un continente, di fine della guerra fredda. Ma il 9 novembre 1989 fu un giorno di liberazione. Fu il trionfo di un sistema politico, economico e sociale imperfetto ma rispettoso della dignità umana su un altro che ambiva alla perfezione facendo scempio delle più elementari norme di civiltà. Fu l'epilogo del più tragico e grottesco esperimento totalitario mai concepito. Fu una storia di vincitori e di sconfitti. Fu il giovedì in cui le democrazie liberali seppellirono il socialismo reale sotto i mattoni della sua stessa alienazione. Che il vero significato di quella data possa sopravvivere alla polvere delle celebrazioni ufficiali.
Venticinque anni dopo, l'occidente politicamente corretto preferisce parlare semplicemente di riunificazione di un continente, di fine della guerra fredda. Ma il 9 novembre 1989 fu un giorno di liberazione. Fu il trionfo di un sistema politico, economico e sociale imperfetto ma rispettoso della dignità umana su un altro che ambiva alla perfezione facendo scempio delle più elementari norme di civiltà. Fu l'epilogo del più tragico e grottesco esperimento totalitario mai concepito. Fu una storia di vincitori e di sconfitti. Fu il giovedì in cui le democrazie liberali seppellirono il socialismo reale sotto i mattoni della sua stessa alienazione. Che il vero significato di quella data possa sopravvivere alla polvere delle celebrazioni ufficiali.
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