Ci voleva il sarin? Tra i vari equilibrismi usati da stampa e opinione pubblica per spiegare che le guerre di Obama sono giuste mentre quelle di Bush erano sbagliate c'è quello - incredibile - per cui Saddam non aveva armi chimiche mentre Assad sì. Come se le immagini televisive avessero improvvisamente assunto valenza di prova inconfutabile e, soprattutto, come se i villaggi annientati dai gas di Saddam qualche anno prima della seconda guerra del Golfo non fossero mai esistiti. Tra gli argomenti di chi, invece, anche stavolta si oppone ad un intervento prevale quello per cui un premio Nobel per la Pace non dovrebbe mai iniziare una guerra. Insomma la buona fede del presidente degli Stati Uniti non è comunque mai messa in discussione, visto che è democratico, nero e parla bene. Nessuno che dica che l'unica maniera di meritarsi veramente quel premio sarebbe farla finita con il regime di Assad, esattamente come il suo predecessore fece con quelli di Saddam e del mullah Omar, indipendentemente dall'uso di armi più o meno convenzionali. Nessuno che risponda a chi ancora chiede prove dei crimini del dittatore con una cifra che stranamente non si ricorda mai, proprio come i villaggi di Saddam: quindicimila cadaveri in due anni. Senza sarin.
E poi, a nessuno viene il dubbio che le armi chimiche di Assad siano, almeno in parte, quelle di Saddam...
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