Chiaro, no? Christian Rocca, ottobre 2011:
Dopo Thomas Friedman e Fareed Zakaria, oggi è il turno di Walter Russel Mead a completare la troika di autorevoli commentatori dell’establishment di politica estera americana che in tre giorni ha spiegato come la politica estera di Obama sia diventata uguale a quella di Bush. Friedman l’aveva presa in generale, Zakaria aveva puntato sull’Iran, WRM invece parla della Corea del Nord:Christian Rocca, gennaio 2013:
«The longer President Obama stays in the White House, the more closely his foreign policy seems to track George W. Bush».
Il politologo, su American Interest, cita un articolo del New York Times che racconta lo scetticismo dei vertici dell’Amministrazione Obama rispetto al dialogo con "il paese canaglia" Corea del Nord, anche se dimentica di ricordare che Bush era favorevole ai colloqui a sei con i coreani.
Mead è contrario alle politiche pro regime change, ma spiega che ora anche Obama, dopo Clintone Bush, si è finalmente reso conto che le belle intenzioni e le banalità non riescono a trasformare i cattivi in buoni.
Il monumento del pensiero liberal americano, Leon Wieseltier, scrive sul nuovo New Republic che la dottrina di sicurezza nazionale di Obama è chiaramente ispirata a quella (di destra) di Donald Rumsfeld: "Impronta leggera" (nota per Rep.: che non è quella neocon, ma quella tradizionalmente repubblicana). Obama ha modificato in due modi l'approccio di Rumsfeld: 1) ha limitato i fini per meglio adattarli ai mezzi e 2) ha applicato il metodo anche alla politica estera. E ora a Washington la F-word, la parolaccia, non è più Fuck, ma Freedom. Qui lo avete letto 4 anni fa.
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