La nuova politica, quella che dovrebbe abbattere Berlusconi. Daniele Capezzone sulle strategie dei finiani:
Ma finalmente, ieri mattina, un’intervista dell’onorevole Bocchino ci ha illuminato: «Se Berlusconi rompesse con Fini, basterebbe una forza dell’1,5% non alleata del Pdl per fargli perdere il premio di maggioranza al Senato».
Il giochino è sempre lo stesso: nei giorni pari, c’è il suggeritore che rispolvera il ferro vecchio del «governo tecnico»; nei giorni dispari, c’è lo stratega che discetta su come costruire mini-operazioni elettorali di disturbo, per erodere qualche decimale. Piccolo cabotaggio e ambizioni ridotte, ed è un peccato. Sarebbe più serio se qualcuno, dentro o fuori l'attuale perimetro della politica, avesse l’onestà intellettuale di fare il seguente discorsetto: «Voglio battere Silvio Berlusconi. Mi candido a viso aperto contro di lui, vi presento un programma alternativo al suo, e vi chiedo di darmi anche un solo voto in più». Ma queste parole semplici e coraggiose non le abbiamo sentite, e c’è da scommettere che non le sentiremo: è come se gli avversari del Premier sapessero di non poter vincere sul campo, e cercassero sempre una scorciatoia o una gherminella extraelettorale.
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